PICCOLI PRINCIPI TEATRO

Cosa può  oggi
un teatro d’autore?

Ce lo siamo chiesti il primo giorno che siamo andati in scena. Continuiamo a chiedercelo dopo più di 40 anni di teatro. La nostra è la storia di una domanda aperta.

La risposta
di marionette e oggetti

1979
Alessandro Libertini fonda i Piccoli Principi

1981
Debutto dello spettacolo Pulcinella ed Euridice


1982

Chiara Fantini entra nella Compagnia
Primo premio al Festival internazionele Arrivano dal mare di Cervia con Pulcinella
ed Euridice 
Partecipazione al Festival Mondial desThéâtres
de Marionnettes di Charleville-Mézières 


1983

Debutto dello spettacolo Così mi piace


1984

Premio Stregagatto con Così mi piace.
Debutto dello spettacolo Deviazioni dalla Norma


1985

Partecipazione al Festival International de Théâtre Jeunes Publics di Montréal  
Debutto dello spettacolo Narciso amico mio

I codici, gli automatismi, i vezzi del teatro istituzionale ci lasciavano perplessi. Il palcoscenico ci interessava perché poteva unire arti, riformulare linguaggi, relazionarsi in modo dirompente con le persone.

Cosa avrebbe potuto Pulcinella se fosse stato un burattino e l’autore il suo burattinaio? Questa fu la domanda-antefatto della nostra poetica, che ebbe avvio con un’incursione nel teatro di figura, mai del tutto terminata.

I burattini ci piacevano perché ponevano domande. Noi prima li facevamo, loro poi ci parlavano, come Pinocchio. Ci suggerivano carattere, ruoli, interpretazioni. E su di loro esigevano la nostra opinione, personale, singolare, d’autore.

Lo stesso facemmo poi con gli oggetti. La società dei consumi ce li consegnava già morti. A noi invece parevano vivi. In loro trovavamo tutti i suggerimenti di cui andavamo in cerca per deviare dalla norma e riflettere a nostro modo sul teatro.

Il corpo d’autore
e la saggezza del bambino

1986
Véronique Nah entra nella Compagnia
Debutto dello spettacolo Kinderszenen al
Teatro della Scala di Milano 

1987
Narciso amico mio alla Biennale du Théâtre
Jeunes Publics di Lione 

Narciso amico mio al Youth Theater Festival di
Helsinki.


1988

Debutto dello spettacolo Una cosa per un’altra


1989

Debutto dello spettacolo Dodici


1992

Dodici viene riallestito in Belgio con attori belgi


1994

Debutto dello spettacolo A Partire da Miles


1995

Una cosa per un’altra è riallestito dalla compagnia
Blauw Vier di Anversa 
A partire da Miles è finalista al Premio Stregagatto 95/96.


1996

Premio ETI/Camera Oro con il video
Oltre i cavalli del Partenone


1997

A partire da Miles è rappresentato alla La Cité de la Musique di Parigi

A partire da Miles è rappresentato all’Europa Jazz Festival di Mans


2000

Debutto de La magia delle immagini al Musée d’Art Moderne et Contemporain di Saint-Étienne
Debutto de La magia delle immagini


2001

Regia dello spettacolo De tooverfluit con la compagnia
Het muziek Lod di Gent 


2002

Premio “Prix des régionales” al Festival International 
Momix con La magia delle immagini


2004

Laboratorio al Musée d’art Moderne et contemporain di
Strasburgo 
Laboratorio al Musée de l’Opéra di Notre-Dame
Debutto dello spettacolo il Risveglio di Sirenetta a Madrid


2006

La magia delle immagini al Musée d’Orsay di Parigi
Debutto dello spettacolo Celeste all’Osservatorio Astrofisico di Firenze
 
Debutto dello spettacolo Con gli occhi di Pinocchio al
Festivaletteratura di Mantova

Difficile diventò poi capire se fossimo noi a manipolare gli oggetti o gli oggetti a manipolare noi. Furono proprio loro, infatti, a portare il nostro corpo in scena. Non amavamo molto mostrarci, ma loro ci dissero: “perché? Siete come noi”. Così sul palco non ci siamo saliti come attori, ma come oggetti tra oggetti.

Oggetto provocante, seducente, di contemplazione e di riflessione, così si rivelò a noi e agli occhi del pubblico il nostro corpo d’autore. Corpo burattino, corpo arredo. Corpo disposto, corpo esposto. Corpo terreno d’iscrizione, corpo motivo di ispirazione.

Fondamentale in quegli anni fu il rapporto con l’infanzia, non soltanto nell’ambito del teatro-ragazzi. Per noi il bambino era sì uno spettatore, ma anche un compagno di viaggio, insieme al quale riflettere sul teatro.

Le sue perplessità, le sue intuizioni, le sue mille competenze, hanno nutrito la nostra poetica. Da lui partivamo per concepire le nostre opere, a lui tornavamo per ricevere il raffinato e severo giudizio. In ogni caso, l’autore che ci restituiva era nudo.

Alla saggezza del bambino dobbiamo infinite scelte estetiche: dall’abolizione della quarta parete all’anti-intellettualismo, dall’attenzione alla forma a una drammaturgia sempre sul confine tra finzione e realtà.

Il teatro oltre il teatro

2007
Debutto dello spettacolo Baba
BaBa alla Biennale d’Art Contemporain de Lyon


2008

Obraztsov a Bochum, Mosca, San Pietroburgo


2009

BaBa Romania,
Con gli occhi di Pinocchio Palais des Beaux-Arts, Bruxelles


2010

BaBa al MADRE di Napoli; BaBa in Finlandia, Germania, Montreal  Canada e Portogallo 


2011

BaBa, Museo d’Arte Contemporanea Rivoli; Madrid; Vienna


2012

BaBa, Hasselt, Belgio
Io, diversa, al Festival Météores di Bruxelles 
Visita in forma di spettacolo al Centro Luigi Pecci di Prato
Visita in forma di spettacolo al Museo Stibbert di Firenze
Visita in forma di spettacolo al Museo Marino Marini di Firenze
Visita in forma di spettacolo al SMS Santa Maria della Scala di Siena
Visita in forma spettacolo al Museo Archeologico Artimino


2013

Debutto dello spettacolo Umami a Marsiglia, Capitale Europea
della Cultura 2013

2014
Collaborazione con L’Accademia della Crusca per il Festival
Dante 2021


2015

Ritagli al Festival internazionale di Bruxelles  
Ritagli al Festivaletteratura di Mantova  

2016
Visite in forma di spettacolo alla mostra “De Chirico a Ferrara”

2017
Creazione dello spettacolo Scientifico! 
Ritagli alla Biennale Internationale des Arts de la Marionnette
di Parigi 
Ritagli al Festival internazionale Bim Bam di Salisburgo

2018
Ritagli a Jaipur e Calcutta  
Ritagli al WEEFESTIVAL di Toronto

2019
Visita in forma di spettacolo al Museo Casa Siviero di Firenze  
Debutto dello spettacolo Calderone immaginario a Le Pôle di
Le Revest-les- Eaux, in collaborazione con il Musée d’Art de Toulon di Tolone

2023
L’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco
ospita Figuriamoci

La crisi economica del 2007 fu anche la crisi del nostro teatro. Tournée più corte, produzioni più piccole, opportunità d’espressione ridotte. Per noi non c’era più lo spazio di prima. E così lo spazio diventò il nostro problema: cosa avrebbe potuto l’autore fuori dal teatro?
Ascoltare altri spazi, come aveva ascoltato i burattini, gli oggetti e i bambini.

Iniziarono così le nostre incursioni para-teatrali in spazi non-teatrali: musei, monumenti, case, città. In questi luoghi tuttavia non portavamo le nostre drammaturgie. Al contrario, erano i luoghi a portare le loro, aiutandoci a ripensare la nostra condizione di autori.

Fu così che ci scoprimmo visitatori. E come tali amavamo presentarci al nostro pubblico. Visitatori tra visitatori, che insieme a loro osservavano, mostravano, scoprivano e interrogavano, offrendo tra i tanti il loro punto di vista.

Militante il nostro teatro lo era sempre stato, ma gli anni di questo teatro oltre il teatro più che mai ne mostrarono la necessità. Non volevamo desistere, né ci interessava resistere. Piuttosto la curiosità insaziabile del nostro pubblico, che non smetteva mai di sorprenderci, ci suggeriva una e una sola cosa: insistere.

E perciò continuammo ad insistere.

Un dialogo ancora aperto

A più di quarant’anni dalla nascita dei Piccoli Principi constatiamo che nel corso della nostra attività non abbiamo mai promesso fedeltà a generi, non ci siamo mai piegati alle aspettative della committenza, né abbiamo mai compiaciuto il nostro pubblico.
La nostra non è stata una ricerca di consenso, ma di confronto, per rubare, rimaneggiare e restituire il punto di vista dell’autore a un dialogo sempre aperto con il pubblico.
La domanda non possiamo dunque che continuare a porcela: cosa può oggi un teatro d’autore?